AlpCity

Local endogenous development
and urban regeneration of small alpine towns




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Risultati

1. Aumento dell'informazione a tutti i livelli, condivisione, miglioramento della conoscenza e costruzione di una conoscenza comune sul tema del progetto.

  • a. scambi strutturati di informazioni e monitoraggio tra i partners in relazione ai loro territori, con l'aiuto del Comitato Scientifico (CS); contatti tra regioni/province/città;
  • b. effettiva e diffusa comunicazione degli obiettivi del progetto (ad un pubblico generale e a gruppi target) attraverso pubblicazioni, sito web, organizzazione di una mostra sui casi studio di progetto. L'attività di osservazione aveva già messo in evidenza la varietà delle situazioni locali e l'impatto delle variabili esterne (piani d'azione politici ed economici nazionali/ regionali, approcci amministrativi) che devono essere ulteriormente indagate. Il Comitato Scientifico di Pilotaggio ha raccolto e presentato le ricerche e gli indicatori esistenti all'interno della cornice del progetto. Risultati : rapporti e pubblicazioni, sito web, mostra dei casi studio, eventi di comunicazione locale, pubblicazioni di articoli relativi alle attività di progetto, candidatura a premi nazionali ed internazionali.

2. Promozione e supporto di azioni e di approcci locali innovativi. Il progetto ha promosso attivamente la costituzione e l'implementazione di 21 attività pilota (casi studio di progetto) a livello locale, potenziali buone pratiche e modelli di sviluppo locale endogeno . Queste attività sono state condotte principalmente come studi strategici e di fattibilità su tematiche significative nei 4 ambiti identificati da AlpCity:

  • a. Sviluppo economico;
  • b. Servizi e qualità della vita;
  • c. Sviluppo urbano;
  • d. Cooperazione tra città ;

Le attività sono state sparse per tutte le Alpi a coprire differenti contesti e situazioni rappresentative. I casi studio sono stati condotti con un approccio bottom-up (dal basso verso l'alto) ovvero promossi e realizzati quanto più è possibile dalle amministrazioni pubbliche locali e dai cittadini, attraverso il supporto di esperti e consulenti. Le attività sono state tutte di interesse transnazionale, sia nelle questioni affrontate (problemi diffusi) sia nella metodologia (analisi in diverse regioni/paesi, incontri e scambi transnazionali). E' stato promosso un approccio partecipativo e integrato. Risultati : 21 potenziali buone pratiche in un contesto globale coerente.

3. Promozione e sviluppo di pratiche generali e linee guida politiche. Primo, è stata avviata un'attività di raccolta di buone pratiche, per illustrare esempi di attività strategiche intraprese dalle piccole amministrazioni locali nelle Alpi che hanno migliorato significativamente le condizioni economiche, urbane e ambientali (indicatori). Secondo, è stata condotta un'attività comune nel disegnare pratiche generali e linee guida (indirizzata alle amministrazioni locali, alle regioni e alla Commissione Europea) sotto la direzione scientifica della Regione Piemonte con il supporto di tutti i partners e del Comitato Scientifico. Risultati : un database multi lingue di 15 buone pratiche delle città alpine, la pubblicazione di documenti contenenti le 6 linee guida prodotte dal progetto.

4. Promozione di reti più o meno lunghe e nuove forme di cooperazione. Attraverso tutte le attività di progetto è stata ricercata una cooperazione verticale (specialmente tra regioni e città) e orizzontale (tra regioni, città, università). Risultati attesi : la creazione di nuove reti locali ed europee sui temi del progetto, in cui le piccole città alpine sono le principali beneficiarie dei nuovi programmi, delle azioni e dell'assistenza tecnica.